La diffusione dei veicoli elettrici richiede maggiore comprensione dei termini utilizzati nel settore; di seguito, elenchiamo alcuni di essi per chiarezza e per agevolare la diffusione di un comune linguaggio relativo a tali mezzi di trasporto.
Quali sono le unità di misura elettrica? Kilowatt e Kilowattora sono le unità di misura più importanti per la ricarica delle auto elettriche.
Amper (A): l’unità di misura dell’intensità della corrente elettrica
Kilowatt (kW): indica la potenza del motore che può anche essere espressa in cavalli (CV); Il Kilowatt esprime la potenza erogata dal caricatore
Kilowattora (kWh): è la capacità della batteria; il Kilowattora l’energia consumata nell’intervallo di tempo. kWh/100 km, come calcolare i consumi. Un’altra misura determinante nel concetto della ricarica elettrica è quella relativa ai kWh/100 km; identifica quanti kWh della batteria si consumano per ogni 100 chilometri di percorrenza.
Mentre nelle auto a combustibile si parla di consumo in litri ogni 100 km, con quelle elettriche il dato medio e quello istantaneo sono calcolati in kWh/100 km; più è alto questo valore e più velocemente viene consumata la carica della batteria
Megawatt: Il megawatt (MW) è un'unità di misura della potenza e rappresenta un milione di watt ed è ampiamente utilizzato nel settore dell'energia elettrica; un megawatt corrisponde a 1.000 kilowatt (kW) o a 1.000.000 di watt
Volt (V): misura la tensione elettrica.
Quali sonole tipologie di veicoli?
Veicoli elettrici (Bev): montano esclusivamente un motore elettrico, alimentato da una batteria ricaricabile
Veicoli full hybrid (hev): il motore elettrico ha meno potenza, ha una batteria con capacità minori e permette di percorrere 4-5 km. Lo scopo di aiutare il motore termico quando l’auto richiede più energia, per un risparmio di consumi ed emissioni
Veicoli ibridi plug-in (Phev): hanno un motore termico e uno elettrico che si ricarica con cavo e permette di percorrere circa 50 km con una carica; quando si scarica si può proseguire con quello termico. È possibile anche utilizzarli in modalità ibrida per limitare i consumi
Veicoli mild hybrid (Mhev): il motore elettrico ha poca potenza con una batteria da 12 a 48 volt ed è solo di supporto a quello termico, contribuendo nell’avvio e nelle ripartenze del mezzo.
Quali sono le modalità di ricarica?
Ricarica in corrente alternata (AC) con presa domestica standard: è quella adatta solo per bici e scooter
Ricarica lenta in corrente alternata (AC) in ambiente domestico e aziendale: ha un sistema di sicurezza che si chiama Control Box (wallbox) e permette di caricare le auto in ambiente privato con prese fino a 32 A
Ricarica veloce (32A, 400V) o lenta (16A 230V) in corrente alternata (AC) in ambiente pubblico: il veicolo si collega alle infrastrutture di ricarica pubbliche (chiamate anche stazioni di ricarica o colonnine) con un cavo specifico
Ricarica ultrarapida: è in corrente continua (DC) fino a 200 A, 400 V e consente di ricaricare il mezzo ad una stazione fissa in pochi minuti.
Ricarica dinamica: permette di ricaricare il veicolo in movimento, grazie a spire metalliche installate sotto l’asfalto che trasmettono l’energia wireless ai veicoli in movimento.
Altri vocaboli correlati
Semafori intelligenti: si basano su un sistema di sensori sia per rilevare veicoli di passaggio sia per ricevere informazioni preziose, ad esempio sui flussi di traffico, per poi regolare i tempi di conseguenza
Sharing mobility: condivisione di un veicolo in gruppo o come noleggio personale
Smart city: città innovative, efficienti e sostenibili che utilizzano innovazioni tecnologiche legate alle infrastrutture, per rendere migliore la vita dei cittadini
Range anxiety: è l’“ansia dell’autonomia chilometrica”, che colpisce gli automobilisti preoccupati di non trovare una colonnina di ricarica prima che il loro veicolo si scarichi
Vehicle‐to‐Grid V2G: tecnologia che consente la comunicazione bidirezione tra l’auto elettrica e la rete, in modo che la batteria non possa solo ricaricarsi ma anche cedere energia.